Psicologia Ambientale e Architettonica

La Psicologia Ambientale studia il comportamento umano e il benessere delle persone in relazione alle caratteristiche fisiche e sociali dello spazio includendo gli ambienti naturali, costruiti, virtuali e legati alle nuove tecnologie. Le interazioni e transazioni tra persone e ambienti socio-fisici vengono concepite secondo un rapporto di circolarità.
Obiettivo della PA è fornire conoscenze e competenze utili ai versanti della progettazione e gestione degli ambienti di vita, considerandone i differenti aspetti e le diverse scale.

Rappresenta un campo di ricerca psicologica di frontiera e di possibile collaborazione con gli altri campi, disciplinari e tecnici, interessati ai problemi di assetto, cambiamento e gestione dell'ambiente fisico umano: architettura, ingegneria, geografia, scienze ecologiche naturali, economia, diritto, ecc. La PA si è diffusa a livello internazionale a partire dagli anni '50, soprattutto in paesi come USA, Svezia, Regno Unito, Olanda, Germania, Spagna, Francia, Giappone. La nascita e lo sviluppo della disciplina sono legati al crescente interesse da parte di diversi ambienti tecnici e scientifici verso le potenzialità interdisciplinari di questo nuovo campo di ricerca. 

In particolare, per ciò che riguarda l'ambito della progettazione architettonica, ingegneristica, del design e urbanistica, la collaborazione sistematica tra psicologi e architetti ha portato allo sviluppo della cosiddetta Psicologia Architettonica, che si è concentrata sullo studio delle modalità attraverso le quali particolari caratteristiche dell'ambiente fisico possono orientare e influenzare il comportamento e il benessere degli utenti di edifici o spazi costruiti.

Lo studio del rapporto tra persone e ambienti naturali, orientato alla comprensione dei fattori psicologici implicati nei fenomeni e nei cambiamenti degli ecosistemi, ha contribuito all'affermazione di un più recente ambito definito Psicologia Ambientale della Sostenibilità.